Acqua "corrente" alle Casarette: iniziano i lavori


inserito il 14 aprile 2017


"Ri-Abitare le Casarette"
Progetto per portare l'acqua al borgo delle Casarette, primo passo verso un riutilizzo del sito.


Nell'ambito di una più vasta proposta di progetto articolata ed esaustiva, formulata ancora nel 2012, che mira a un rilancio turistico e culturale del Canale di Brenta, la nostra associazione oggi vorrebbe fare il primo passo in quella direzione.

II Canale di Brenta è riconosciuto tra le zone terrazzate più significative ed interessanti d'Italia, sia per estensione, 3,2 Km quadrati, sia per altezza dei muri a secco, le masiere.

CasaretteDalla piazza di Valstagna alzando lo sguardo verso nord, sulle pendici del Col delle Ventidueore, si riescono a scorgere i segni di un insediamento rurale: parte di due abitazioni e un grande muro a secco. Si tratta del Pian delle Casarette che si trova a una quota di 500 metri d'altezza, dal quale domina Valstagna, il tratto centrale del canale di Brenta, con il suo fiume e i paesi allineati sulle sponde. E' un borgo di "mezza costa", abbandonato nella seconda metà del Novecento, strutturato attorno a tre nuclei abitativi che ospitavano una ottantina di persone, separati tra loro e disposti su un sistema di terrazzi, con muri a secco alti anche 8 metri, che permettono la messa a cultura di circa 20 mila mq di terreno. Il luogo è caratterizzato da un'insolazione ottimale durante tutto il tempo dell'anno e dal fatto di essere protetto dai venti del nord, dalla dorsale del Col delle Ventidueore.

Caratteristica peculiare dell'insediamento è il sistema di captazione e conservazione delle acque; le masiere stesse, con un'azione d'idrogenesi legata all'umidità, creano un particolare microambiente umido alla loro base, dove si mettevano a dimora piante particolarmente bisognose d'acqua. La collocazione del sito, dominante sulla valle, fa pensare a un insediamento molto più antico, probabilmente protostorico, forse riferibile all'età del ferro. (A.Chemin)

Forno Il sito è stato totalmente trasformato dalla mano dell'uomo sia per quanto riguarda i terrazzamenti agricoli che per gli accessi e il sistema dell'acqua. Dove non sono stati costruiti terrazzi, ci sono ripidi terreni adibiti a pascolo, che permettevano il mantenimento di alcuni capi di bestiame bovino.

L'autosufficienza della comunità è testimoniata anche dalla presenza di un forno per il pane, non riscontrato in altri insediamenti di mezza costa del Canale di Brenta.

Alla base di queste opere ciclopiche c'è una cultura, un sapere e un'arte del fare che viene tramandata solo per tradizione verbale o per insegnamenti diretti sul campo; ma c'è un altro aspetto un tempo praticato forse istintivamente ma che oggi necessita una particolare attenzione: l'uso intelligente delle risorse ambientali.

vista Casarette

Il borgo è servito da una serie di mulattiere, mantenute in efficienza dalla nostra associazione, ma che necessitano di continua manutenzione. E' raggiungibile dal fondo valle, con circa 350 metri di dislivello in salita e un tempo di circa 45 minuti, oppure dalla località Piangrande, al 17° tornante della strada per Foza, con un dislivello di 150 metri in discesa e circa 20 minuti.

Cenni sulla proposta di progetto totale del 2012

Nella proposta di progetto del 2012 avevamo evidenziato alcuni obbiettivi:

Punto d'appoggio per attività didattica con le scuole e per attività di studio e ricerca.
Punto d'appoggio per escursionisti autonomi o gruppi.
Punto d'incontro per eventi di associazioni e socializzazione in genere.
Laboratorio didattico per il Museo Diffuso e per il Sistema Museale.
Fattoria didattica (stagionale) per educazione ambientale.

Per ogni singolo punto avevamo descritto motivazioni, tipo di gestione e metodologie.

Progettualità e priorità

Per realizzare gli obbiettivi del progetto globale e creare i presupposti per il loro consolidamento e la loro funzionalità sono necessarie delle infrastrutture e dei servizi che permettano di operare nel borgo.

Sulla base di quanto sopra esposto si può ipotizzare una serie di interventi con diverse priorità, organizzate in modo concatenato e progressivo, il primo dei quali è la possibilità di disporre di acqua nel borgo stesso, sia pur con un intervento minimale ed in economia.

Il secondo, non meno importante, è la facilità di raggiungere il sito non solo dal fondovalle ma anche da Piangrande, accesso più comodo ma che necessita di una serie di interventi lungo il percorso oggi praticamente abbandonato.

Fornitura di acqua potabile alle Casarette
Il borgo non ha una fonte propria di acqua potabile. Nel passato per l'utilizzo familiare veniva recuperata l'acqua dai tetti, debitamente bollita, e per le colture l'acqua recuperata dai sistemi superficiali. Oggi la mancanza dei tetti non permette questa tecnica ed è quindi necessario provvedere a rifornire il borgo con acqua. Nelle nostre intenzioni c'è la proposta di scendere da Piangrande utilizzando per quanto possibile il tracciato del percorso che unisce Piangrande con le Casarette.

Accesso da Piangrande
Questo percorso, sicuramente molto antico, è oggi abbandonato, specialmente nell'ultimo tratto verso le Casarette. Il suo recupero richiede la ricostruzione di alcuni tratti di muretti a secco di sostegno, alcuni tratti armati a valle con tronchi, la realizzazione di alcuni tratti scalinati, sempre a legno e un notevole lavoro di pulizia da arbusti, erba, sassi e terra che hanno ricoperto il vecchio sedime. Naturalmente verrà posizionata la necessaria segnaletica sia verticale, con palo e tabella in forex, che a terra; proponiamo una segnaletica di colore bianco/verde per non essere confusa con i sentieri CAI già esistenti.