E02 ANELLO ETNOGRAFICO DELLE CONTRADE DI MEZZA COSTA


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Manutenzione: Alta Via del Tabacco
Località di partenza: Valstagna - Piazza S.Marco
Dislivello totale: 610 metri
Tempo totale: 4,5 ore soste escluse
Lunghezza: 11,5 Km
Difficoltà: Escursionistico (E)


Valstagna - Spizzo - Calà del Sasso - Bivio Posternia - Prà Negro - Geremia - Sentiero del Vu - Oliero - Valstagna
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Archiviate le tragedie della Grande Guerra, dimenticata la miseria legata alla dura vita di coltivatori di tabacco come pure, purtroppo, la storia dell’abbandono della abitazioni rurali di mezza costa, la montagna di Valstagna si presenta oggi come un vecchio saggio, dall’aspetto dimesso, apparentemente non più in grado di trasmettere il suo grande Sapere. Si tratta di una situazione di degrado comune a tante zone montane dell’area prealpina ridotte al silenzio dall’abbandono. Ma sulle pendici del ripido versante orientale di Col d’Astiago, si possono ancora trovare tracce di vita e gli edifici che, nel loro insieme, costituiscono le Contrade di Mezza Costa, alcuni ancora in uso, altri abbandonati.
Contrariamente a quanto accaduto in altre zone, questi insediamenti sono precedenti a quelli di fondo valle; sarà interessante visitarli e scoprire la loro storia.

Il nostro percorso è un anello che abbraccia il paese di Valstagna, dando la possibilità di vedere il fondovalle da varie angolazioni ma soprattutto visitare gli insediamenti di mezza costa, troppo spesso dimenticati perché “fuori mano”. Potremo godere di scorsi di grande bellezza e toccheremo con mano la storia del territorio.
Si parte dal Valstagna, piazza San Marco (150 m), dove si può vedere un magnifico Leone Marciano (punto 1) in assetto guerresco salvatosi dalle “attenzioni” di Napoleone grazie all’astuzia dei paesani. In alto a sinistra si imboccata via Torre, oggi scalinata, da dove un tempo scendeva il legname Trasporto del legnameverso il porto fluviale della Brenta. Alla fine della salita, sulla sinistra, si apre un ballatoio sui Calieroni, marmitte giganti scavate nella roccia dall’azione erosiva delle ghiaie trasportate dall’acqua. Sulla sinistra, salendo, si imbocca tra le case una stretta mulattiera che con ripidi tornati raggiunge contrada Spizzo e poco dopo l’innesto con l’Alta Via del Tabacco (258 m). Si prosegue quindi verso sinistra e attraverso terrazzamenti si raggiunge la strada per Foza al terzo tornante; si scende un centinaio di metri al secondo tornate, si imbocca e si segue fino alla fine la strada bianca fino a raggiungere raggiunge il Lebo (220 m), confluenza delle tre antiche vie di comunicazione con l’altopiano: Val Vecchia, Val Frenzela e Val Sasso. Imboccata la Calà del Sasso (punto 2) , la si segue brevemente per poi riprendere l’Alta Via sulla sinistra. Passati i Casoni (ruderi), si sale la ripida Val Fonda guadagnando velocemente quota. Si lascia sulla sinistra il bivio verso la contrada delle Pirche, poco dopo sulla destra quella verso la contrada dei Giaconi (punto 3) e si sale fino al bivio per le Mandre, antica casara per pascolo; poco dopo sulla destra si può scendere a Posternia (punto 4), antico insediamento risalente al 1200, da dove si può tornare a Valstagna per l'antica mulattiera. L'Alta Via del Tabacco e il nostro Anello prosegue verso sud. Passeremo altri insediamenti di mezza costa, due particolarmente importanti: Prà Negro (punto 5) , ancora utilizzato e in buono stato, e Geremia in fase di recupero ma ancora inabitabile. Percorrendo bei tratti di mulattiera e bosco si raggiunge il Dosso di Pasqualaita (558 m) dove s’intercetta il sentiero del Vù, linea di difesa nella Grande Guerra con trincee ancora ben visibili. Si scende velocemente fino a 300 m, ai margini della contrada Londa (punto 6) da dove si può raggiungere in breve al fondovalle; si prosegue in direzione sud, ancora per mulattiere, sentieri e terrazzamenti in parte recuperati. Si raggiunge il sentiero 773 e lo si segue verso valle fino ad un bivio segnalato (punto 7) da dove volendo si scende a Oliero di Sopra; dal bivio si risale brevemente e si prosegue in quota attraversando a monte la zona delle Grotte di Oliero fino a raggiungere la mulattiera 771; la si segue in discesa fino alla strada ad Oliero. Poi, passato il ponte sull'Oliero, si prosegue lungo il Sentiero del Brenta, e si torna a Valstagna, accompagnati dal mormorio della Brenta con tutte le sue storie di zattieri e brentane.