ANELLI "FUORI PORTA":


In questa pagina verranno suggeriti alcuni itinerari scollegati dall'Alta Via del Tabacco ma presenti alla sinistra idrografica del Brenta, raggiungibili dal fondo valle. Lo scopo è quello di completare la conoscenza del territorio interessato dal Canale del Brenta, il cui versante sinistro, appunto, appartiene al massiccio del Monte Grappa. Da questo lato del fiume la coltivazione del tabacco è iniziata solo verso la metà del 1800 e tutto sommato ha interessato poche zone terrazzate. In quersto versante invece sono prezenti alcuni itinerari storici, utilizzati dagli abitanti del fondo valle, lato sinistro, per raggiungere i loro campi e le loro malghe situate nell'altopiano del Grappa, zona Colli Alti.
Si tratta quasi sempre di mulattriere selciate, alcune ancora in buono stato altre purtroppo scomparse a causa del disuso o della violenza delle acque che, in alcuhni casi, ha letteralmente spazzato via ogni traccia. Questo versante è infatti interessato da numerose gole, a volte molto profonde, dalle quali l'aqua ancora oggi scende tumultuosa in caso di eccezionali piogge.
Nel periodo poi della Grande guerra questo versante è stato interessato da numerose vie di collegamento, sia Italiane che Austriache, per portare rifornimenti alle truppe in quota dove la prima linea era posizionata sul bordo sommitale della valle. Questi manufatti, in parte nuovi in parte sovrapposti a quelli vecchi, hanno permesso di avere ora una rete di percorsi di grande interesse.


Cresta di San Giorgio
Sentiero CAI n° 44 (EE)
Da Solagna, zona Bresagge (m.230), alla Strada delle Penise o Moschina Bassa (m. 1080)
Dislivello: m. 850 - Tempo ore 3,00
Manutenzione: CAI di Bassano del Grappa

Si tratta di un tracciato alpinistico, e va quindi affrontato con prudenza solo da escursionisti esperti. Merita ricordare che il percorso alpinistico originale è stato individuato e fatto conoscere alpinisticamente da Giovanni Zorzi, di Bassano del Grappa, nei primi anni del secondo dopoguerra. Solo in seguito, in tempi diversi, sono state trovate alternative escursionistiche ai vari passaggi di roccia, creando così un percorso meno impegnativo ma non meno affascinante. La presenza di enormi massi tra i quali si snoda il percorso lo rende divertente e molto panoramico.

Eremo di San GiorgioSi raggiunge Solagna per la vecchia statale lungo il Brenta. Superato il centro si sale per ripidi tornanti alle case Bresagge che si superano e poco dopo si lascia l'auto in un comodo posteggio (m. 230).
Si prende ora la strada asfaltata che sale in direzione Nord verso le case Mattecci. Dopo due ampie curve, sulla sinistra di trovano le indicazioni per S.Giorgio che permettono di tagliare l'ultimo tratto di strada asfaltata. Dove finisce la scorciatoia arriva e muore la strada asfaltata. Qui prosegue la mulattiera che passando vicino all'ultima casa sale verso l'interna della valle di S.Giorgio. Raggiunto in leggera salita l'alveo della valle, la mulattiera piega decisamente verso sinistra quasi in piano e poi inizia a salire moderatamente il versante destro orografico della valle in direzione Ovest, fino a raggiungere una grande croce metallica ben visibile anche dal posteggio. La mulattiera sale ora decisamente a destra e in breve raggiunge l'eremo di S.Giorgio (m. 460, ore 0,30) Si prosegue per traccia ben evidente, seguendo sempre il filo di cresta per la massima pendenza. Si lascia a sinistra la deviazione per l'itinerario n° 43 della Valle dei Cavallini (m. 590). E' questa l'ultima deviazione per chi non volesse salire la parte alta della cresta che richiede un discreto allenamento e un passaggio attrezzato di alcuni metri. Seguendo la traccia si raggiunge una targa dedicata a Giovanni Zorzi che seppe scoprire l'interesse alpinistico di questo itinerario. (1)
Il percorso escursionistico, segnalato con i colori rosso e bianco, prosegue in cresta, spostandosi ora a destra ora a sinistra del filo per trovare i punti di minor difficoltà. Si raggiunge un dosso (m. 953) in cresta proprio di fronte all'ultima parete rocciosa. Si scende alla forcella sottostante, si raggiunge il bosco e si entra per traccia in leggera salita allontanandosi dallo spigolo che rimane a destra; si risale per la massima pendenza il ripido pendio (scivoloso con terreno bagnato) puntando alla base delle rocce in corrispondenza di un breve canalino che si risale per terra e radici. Una corda metallica aiuta a raggiungere un terrazzino sulla destra da dove, anche con alcuni gradini di ferro, permette di superare direttamente gli ultimi metri verticali di roccia. Si arriva così ad un aperto pulpito erboso con vista sul Canale del Brenta (Punto panoramico) La traccia sale ora, senza più difficoltà, per bosco rado, raggiunge i prati della C. Botte e la strada delle Penise o Moschina Bassa (m. 1080, ore 3,00)
Seguendo la strada verso destra (Sud) si raggiunge in circa 15 minuti Campo di Solagna (m.1020)
Seguendo la strada verso sinistra (Nord), si incontra dopo pochi minuti il raccordo con l'itinerario n° 43 della Valle dei Cavallini.

(1) Da questo punto parte l'itinerario 44bis che rappresenta la variante alpinistica il cui percorso è segnato da bolli tondi di colore minio (arancione scuro) e presenta difficoltà in roccia dal I° al IV° grado.

 


Sannazara
Sentiero CAI n° 38 (E)
Da San Nazario (m.158) al Col del Fenilon (m. 1327)
Dislivello: m. 1169 - Tempo ore 3,00
Manutenzione: CAI di Bassano del Grappa

È uno degli itinerari più suggestivi tra quelli che risalgono i pendii prativi sommitali dei "Colli Alti" partendo dal Canale del Brenta, interessante sia per la sua importanza storica (è una delle mulattiere lastricate costruite molto prima della Grande Guerra) sia come testimonianza antropica dell'impronta impressa dall'uomo al paesaggio.

L'itinerario parte poco a Nord-Ovest (sx) del centro di San Nazario, dove inizia anche la strada comunale che conduce alla località Pianari, in corrispondenza del ponticello sul rivo che scende dalla Valduca (m.158) La mulattiera, ben lastricata, si avvia seguendo il fondovalle fino a quota 200 m. e poi, piegando sulla destra, raggiunge, con tornanti ben tracciati ma erti, il crinale sopra il paese e quindi la località Pian Castello (m.410). La mulattiera prosegue ora sotto lo spartiacque tra la Valduca e la Val Sarzè, prima, e la Val Fontanon poi. Oltrepassato un traliccio dell'alta tensione si sposta appena sotto cresta nel versante sud del crinale e lo segue con tratti ripidi e serpentine alternate da lunghi traversi, fino alla base dei contrafforti rocciosi che chiudono la Val Fontanon. Piegando decisamente a Nord e costeggiando le rocce si risale una valletta in direzione Nord-Est dentro un bosco. Superato un capitello votivo si sbocca poco dopo sulla strada Delle Penise o Moschina Bassa (m.1150, ore 2,40)
La si attraversa, si supera la scarpata e per erti pendii prativi in direzione Nord si raggiunge una seconda strada, proveniente da Col Moschin, sulla quale passa l'itinerario n. 40 che si segue fino a raggiungere in breve, sempre per pascoli, il Col del Fenilon (m 1327, ore 3,00)